Sergio Luraghi

 

           L’ UNIFORME BIANCA DELLA FANTERIA DI LINEA DEL REGNO D’ITALIA

 

 

Articolo originariamente pubblicato da Sergio Luraghi , con il titolo <L’ uniforme blanc en Italie> , sulla rivista LE BOUTE SELLE N° 7 anno 1984 dell’ ASSOCIATION DES FIGURINISTES ET MAQUETTISTES HISTORIQUES SAINT-GERMANOIS , ST-GERMAIN-EN-LAYE FRANCIA.

 

Lo si ripropone aggiornato con i risultati delle ultime ricerche.

 

Anno 1796 i francesi sbaragliano gli austriaci alla battaglia del ponte di Lodi ed entrano in Milano. Conquistano la Lombardia austriaca , il ducato di Mantova (la città assediata cadrà più tardi), gli Stati Estensi con le città di Reggio e Modena , le Legazioni pontificie di Bologna e Ferrara e dopo aver organizzato le amministrazioni cominciano ad occuparsi della parte militare. Viene organizzata la Legione Lombarda a Milano , la Legione Italiana (poi Cispadana) a Bologna.

Tutte queste truppe ricevono abiti nei colori verde a distintivi bianchi e rossi (solo l’ artiglieria della Legione Lombarda riceve il blu a distintivi bianchi e rossi).

Nel 1797 si ribellano al dominio veneto le città di Bergamo e Brescia .

Anche qui si organizzano le truppe , Coorte bergamasca e Legione bresciana e anche qui i colori delle uniformi sono il verde per l’ abito e il bianco e il rosso per i distintivi.

L’ espansione verso le città venete Verona , Vicenza , Padova , Treviso , Venezia e Belluno portano nuove truppe questa volta però direttamente al servizio francese.

Anche in questo caso i colori degli abiti sono il verde mentre il bianco e il rosso servono ai distintivi (Venezia conserverà il colore blue ma aggiungerà il verde (forse per problemi di costi).

Questi colori sono chiamati colori nazionali.

Con gli stessi colori viene vestita la guardia nazionale organizzata in ogni città .

Anche in Genova nell’ estate del 1797 alla Legione Ligure viene dato il colore verde (durerà poco e gli si preferirà il blue).

Nell’ autunno del 1797 Bonaparte decreta per le città di Milano , Bologna , Brescia , Cremona , Mantova , Ferrara , Modena , Reggio , Lodi , Pavia , Como , Bergamo , Crema l’ organizzazione delle compagnie degli ussari di requisizione cercando in tal modo di coinvolgere i nobili e i borghesi alla causa della repubblica Cisalpina. Anche in questo caso i colori dell’ uniforme sono il verde per l’ abito , il rosso e il bianco per i distintivi.

Quali siano state le motivazioni di questa scelta di colori non è dato sapere.

Un documento di qualche anno più tardo ci fornisce un ipotesi.

  

Rapporto del Ministro della Guerra al Vicepresidente della Repub. Ital. Settembre 1804.

 

“………….il colore verde , che forse per una mera analogia colla natura del suolo fu adottato per le nostre truppe……….”.

 

Personalmente credo poco a cosa dice il Ministro della guerra , mi piace più pensare ad una scelta diretta di Bonaparte  (il colore verde era il suo preferito)  , visto poi che questo colore viene dato a tutte le truppe degli stati riuniti nella Repubblica Cisalpina.

Dopo la sconfitta del 1799 e il rientro in Italia dei francesi , consolidato con la battaglia di Marengo , il colore verde ritorna nelle uniformi delle truppe riorganizzate.                                                                                                                                    

Tuttavia in una lettera tra il Vice Presidente Melzi  e il Ministro degli Esteri Marescalchi a Parigi  datata giugno 1802 si legge in un post scriptum.

"Quantunque dai nostri precedenti dispacci debba desumere che si gusti l’ idea di sostituire nel nostro uniforme militare del bianco al verde , però mi preme che rinnoviate al Console le vostre domande per avere un tale oggetto la sua definitiva istruzione: non v’è tempo da perdere".

 

Questa ultima affermazione é scritta dalla mano del Vice Presidente Melzi, la questione è dunque  molto importante.

           

Il 30 giugno 1802 il Ministro Marescalchi risponde al Vice Presidente.”…Gli parlai dei colori nazionali e del desiderio vostro ch’ esso si spiegasse definitivamente.ed era forse meglio , che riteneste ciò che già ve ne scrissi per la sua determinazione. Ricadendo ora in questo articolo esso rifletette che il verde è il colore nazionale onde mi disse scrivervi che , se si potesse conservare sarebbe più opportuno.Quando voi pensate che il bianco sia più economico e più conveniente per il fondo  , vi suggerirei di mandar qui un figurino , se ciò potrà provocare di nuovo una finale e stabile risoluzione…….”

 

Bonaparte mostra dunque la sua attenzione alla questione economica e ai colori nazionali.

Da questo punto in poi non si hanno più notizie della questione, si deve arrivare al settembre 1804 per leggere il rapporto seguente.

 

“Rapporto del Ministro della Guerra Al Vicepresidente della Repub. Ital.

Tre sono gli oggetti che prende di vista ogni Governo nel determinare o riformare l’ Uniforme del Soldato: Il comodo , l’ economia , la bella apparenza.

L’ uniforme del soldato italiano è suscettibile , anzi abbisogna d’ essere modificato dietro tutte e tre queste viste , ma per ora mi ristringerò , Cno Vicepresidente , a parlar solo di una cosa che interessa particolarmente l’ economia e l’ apparenza; voglio dire del colore principale del vestito militare.

Il color verde , che forse per una mera analogia colla natura del suolo fu adottato per le nostre truppe , è già noto quanto sia di corta durata quando non è applicato ad un fino lanaggio , né si forman di questo gl’ abiti militari. Essi rendonsi per conseguenza più presto fuori d’ uso e la gradazione del colore impedisce che servir possano al rattoppo. Le fabbriche Nazionali non sono inoltre ancora montate in guisa da poterne fornire nella quantità necessaria , per non obbligare a provvedersi in parte nell’ estero , ed emmettere per conseguenza fuori stato una quantità insigne di numerario.

Accennai la breve durata del colore verde , non che l’ impossibilità di ottener l’ eguaglianza.

In fatti può quasi asserirsi che non avvi pezza di panno che non presenti un grado diverso di colore.

Quindi la mostruosità di vedere sotto l’ armi uno stesso corpo vestito con colori a scacchi. Aggiungasi a ciò il riflesso che non può mai darsi un bel colore verde in panno ordinario ch’ è quello con cui necessariamente dee vestirsi il soldato e da tutte queste ragioni ne verrà la conseguenza purtroppo esperimentata , che di tutte le truppe d’ Europa , quelle della Repubblica Italiana non sono le meglio vestite , benchè con molto dispendio.

Per far cessare questi disordini a un tempo solo l’ espediente più ovvio si è la sostituzione del panno bianco al verde ed è quello che propongo alla vostra Autorità.

Come non è più problematico che questo non sia il colore che meglio convenga al vestiario della Truppa ; e siccome nell’ opre più recenti militari trovasi bastantemente discussa questa materia , m’ asterrò dallo stendere qui tutti gli argomenti dé quali è suscettibile il mio assunto ; farò solo le seguenti riflessioni.

Il panno non colorato è necessariamente di miglior qualità perché non vi si può introdurre che ben poca quantità di materia scadente è inoltre meglio battuto e confezionato ha quindi una maggiore durata.

Non dico che costa di meno quantunque il solo colore comporti a fabbricatori la spesa di soldi 16 circa il braccio poiché nella formazione del panno bianco bisogna scartare tutta la lana che ha in natura qualche ombra di colore e questo scarto fa crescere quasi di altrettanto il valore del panno bianco quanto si diminuisce per non colorarlo.

Il soldato lo tiene più facilmente pulito non ha quindi bisogno di due abiti , uno per la parata , l’ altro ordinario come andava ad introdursi in tutti i corpi dell’ Armata.

Dovendosi poi aver riguardo che questa innovazione non escluda il concorso dè colori Nazionali

Nella divisa del soldato della Repubblica penso che non si perderà questo scopo , soltanto che s’ impieghi il rosso ed il verde nel collaretto , né paramani , nelle rivolte e né filetti.

Sopra di ciò parmi che basterebbe far intervenire il consenso di S. M. I. nostro Presidente che se mal non mi appongo si otterrà senza stento giacchè tutte le apparenze promettono un imminente consimile riforma nel colore dell’ uniforme di quella Nazione.

Piacciavi pertanto C. Vicepresidente , di prendere in considerazione la mia domanda , tendente ad ottenere che venga dalla vostra autorità deciso in massima = che il color bianco sarà sostituito al verde nell’ Uniforme dell’ Infanteria di linea e leggiera della Repubblica.

Dopo ciò porterò la mia attenzione sulla possibilità di operare qualche utile riforma nell’ abito degl’ altri Corpi dell’ Armata ai quali per la natura del loro servizio non è applicabile il color bianco.

L’ accoglimento di cui vorrete onorare il presente mio progetto di massima , mi darà adito ad un completo sviluppo di tutti gli oggetti che ponno riferirsi ad una riforma sul vestiario materia per vse stessa importantissima , che fisserà epoca negli annali del nostro stato militare.”

 

Nell’ ottobre 1804 vengono presentati 4 rapporti a Napoleone da parte del Ministro della Guerra Pino.

Uno di questi è relativo alle uniformi.

 

“…..Le General propose de changer l’ uniforme des troupes italiennes et de substituer la couleur blanche a la couleur verte.Il allegue pour raison le peu de durée de cette dernière couleur ; sa mouvaise qualità quand elle est appliqué a des draps grossier tela que ceux dont les soldats sont vetus ; l’ estreme difficulté d’ obtenir plusieur pieces avec la meme nouance ; l’ impossibilité ou l’ on est actuellement de trouver dans les manifactures Nationales une quantité suffisante de draps verte , ce qui oblie de se pourvoir ailleur et d’ exporter beacoup de numeraire ; l’ avantage qu’ ont les draps blancs d’ etre toujour meilleurs , parce que leur fabrication exclud les matieres inferieures et defectueuses ; la facilité que l’ on a de les tenir toujour propres , ce qui dispense de donner deux habits , l’ un pour la fatigue , l’ autre pour la parade.

Il observe , du reste , que les autres couleurs Nationales , c’ est a dire , le verte et le rouge pourrons etre conservée dans les paremens , les revers , les collets , les passepoils.

Enfin , dans le moment , il limite sa proposition aux troupes d’ in fanterie de ligne et legere , se reservant de presenter d’ autres idee pour celles a qui la couleur blanche ne peut convenir:”

 

Da Parigi in data 30 ottobre 1804 arriva la risposta al Ministro della Guerra.

 

“ ………Per gli uniformi S.M. si compiacerà anzi del cambiamento , che possa contribuire ad una maggiore proprietà e nello stesso tempo ad una maggiore economia , essendo rimasta persuasa della difficoltà e del costo che importa il Fondo verde. Con tutto ciò ama sempre , che non si perdano di vista i colori Nazionali , cosa che può ottenersi determinandosi anche per un Fondo bianco , giacchè col collier , e coi paramani v’ è sempre il modo d’ inserire i due altri colori , cioè il verde ed il rosso.”

 

In data 22 novembre 1804 il Ministro della Guerra fa rapporto al Vice Presidente.

 

“Poiché come già vi è noto , Cittadino Vice Presidente il nostro Augusto Capo non pure assenti alla fattagli proposta , ma parve anzi desiderare che per l’ uniforme della Fanteria Italiana si sostituisse al fondo verde il bianco ritenendo però i tre colori Nazionali io mi affretto di sottoporre alla vostra sanzione il modo di prontamente eseguire un cambiamento che racchiude in se infiniti vantaggi sotto tutti i rapporti. Il figurino qui annesso vi presenta la forma che mi sembra a proposito di adottare  come quella che ritenendo in una felice combinazione i colori Nazionali parmi riunire alla semplicità ed eleganza il comodo del soldato e la maggior possibile economia.

Senza entrare in una lunga enumerazione de tutti i beni che deriveranno d’ una si utile e universalmente bramata riforma vi dirò solo che Ella ci mette in stato di provvedere alla miglior figura della nostra Truppa e nello stesso tempo al di lei maggior comodo non solo senza aumento di spesa ma anche con qualche vantaggio come vedrete dal qui unito stato di confronto.  

Il panno di color bianco è primieramente a tenore de’ vigenti contratti d’ un valor minore di 12 soldi al braccio del  verde , in secondo luogo la qualità n’ è sempre migliore e di maggior durata non potendosi nel bianco usar lane inferiori  e mascherare tanti altri difetti di confezione come nel verde ; in terzo luogo la figura è più bella , e tale conservasi sino alla fine della durata ciò che lusingando l’ amor proprio del soldato lo attacca di più a procurarne la manutenzione per ottenere la quale vien anche tolto a varie ore d’ ozio sempre funestissime fra le Truppe.

Codesta considerazione poi mi determina , anche dietro il sentimento di diversi Capi de’ Corpi , a proporvi un aumento di durata per l’ abito dei trenta mesi sino ai tre anni , il che presenta un altro considerevolissimo vantaggio.

Tutti codesti risparmi riuniti danno un risultato di beneficio tale che mette il Governo in istato senza punto alterare le proposizioni dell’ assegno generale di fornire di cappotti le nostre Truppe , oggetto di troppa assoluta necessità nel nostro clima per poter fare senza.

E’ bensi vero che accordando al soldato il cappotto non vi sarà più bisogno di adottare il taglio dell’ abito alla Prussiana , il quale era dispendiosissimo e tollerabile nel colore verde ma sarebbe ridicolo nel bianco e darebbe al soldato un aria troppo goffa ed intricata.

Altronde avendo il Governo accordato i cappotti in quest’ anno e potendo continuare a dare la rinnovazione pel sesto ogni anno senza alterare l’ assegno generale è cessata la causa per cui si era adottata una tal foggia d’ abito che era necessaria non volendo dare cappotti ma non mai elegante.

Se però non si adotta la foggia alla Prussiana non si è neppure voluto attenersi a quella cosi misera

che si usava in passato ma bensi ad un bel taglio svelto che ricopre bene il soldato in tutte le sue parti e ne rileva la persona ma con decenza , comodo , e dignità per cui si sono aumentate due once di panno al di la della Tariffa dell’ assegno generale senza però che tale aumento pregiudichi al risparmio che risulta dallo stato di parallelo sopraccennato.

Dovendo il soldato nella state far uso della giubba in luogo della marsina e nell’ inverno portar la marsina e o il cappotto , o l’ una e l’altro al disopra della giubba si è creduto per non legare troppo l’ uomo di sopprimere la fodera delle maniche e schienale della giubba del che ne deriva un maggior comodo pel soldato ed un economia per la massa.

In vista di tanti vantaggi qualora approviate il cambiamento io lo farò eseguire cominciando dalla prossima distribuzione di gennaro per la rinnovazione del futuro 1805 in modo che per non produrre troppa difformità il cambiamento succeda per un battaglione intiero d’ ogni corpo nel prossimo futuro anno e per l’ altro al cominciare dell’anno seguente; cosichè nello spazio di un anno o poco più sarà generalmente effettuato senza perdite ne sconcerti.

Il cambiamento che vi propongo per ora non riguarda che la Fanteria di Linea e sarà applicabile

alla Leggiera quando rientrerà o anche prima qualora la Francia voglia prestare a fornire in bianco piuttosto che in verde di che si tratterà col Ministro Direttore. Tutta l’ Artiglieria e il Genio colle loro dipendenze e tutta la Cavalleria riteranno il verde non essendo compatibile un colore si delicato

come il bianco colla natura dei loro rispettive servizi.

 Avvicinandosi poi l’ epoca della distribuzione per la rinnovazione prossimo venturo anno 1805 la quale non potrebbe ritardarsi senza inconvenienti desidererei che vi degnaste di esternarmi al più presto la superiore vostra decisione onde poter dare le più sollecite disposizioni in proposito.”

In allegato il figurino citato.

Segue il parallelo tra il costo dell’ abito alla Prussiana che era stato adottato per uso della Fanteria Italiana e quello che dal Ministero della Guerra si propone alla Superiore approvazione del Vice Presidente.

 Abito cosi detto alla Prussiana                                 Abito che si propone

                   Bianco in tela   once 2 ¾                                    Bianco in tela   braccia  2 once 4

Panno         Verde               braccia 3 ½                                 Verde                               once 2 ¾

                   Scarlatto           once 3 ¾                                     Scarlatto                          once 2 7/8

Mezzalana                           braccia 4.4                      Mezzalana                  braccia 3.4

Tela per fodera                    braccia 2.6                      Tela per fodera           braccia 2.6

 

Bottoni grandi                     11                                    Bottoni grandi            11

Bottoni piccoli                     22                                    Bottoni piccoli           22

 

Il numero dei bottoni ci indica il tipo di abito poiché essi sono distribuiti cosi , 3 sulle patte delle tasche posteriori (2) totale sei , tre sotto la rivolta destra e due alla vita totale 11.

I bottoni piccoli sono distribuiti cosi , sette per ogni rivolta (2) totale 14 , due sulle spalle , tre per paramano (2) totale 6 in totale 22.

Gli abiti hanno la stessa foggia.

Il panno bianco in tela per l’ abito alla Prussiana è necessario per le rivolte , stessa quantità dell’ abito proposto con le ribalte verdi (vedi figurino).

Il verde dell’ abito alla Prussiana necessita per il busto ed è in quantità maggiore del bianco in tela dell’ abito proposto sempre per il busto.

Lo scarlatto in quantità maggiore nel prussiano serve per collo paramani e bordino , in quantità minore per il proposto , sempre per collo paramani e granata sulle falde posteriori.

I due abiti hanno la stessa quantità di fodera.

C’è più mezzalana nel prussiano che in quello proposto.

Concludendo sebbene la foggia dell’ abito sia la stessa , l’ abito alla prussiana copre di più il soldato

Nelle “Memorie Postume di Costante Ferrari” il 25 febbraio 1802 , nel descrivere il contenuto del sacco di pelle dell’ equipaggiamento , si parla di 2 uniformi e del cappotto.

Si ricorda che il braccio milanese e equivale a 0,594936 cm ed è suddiviso in  12 once , ognuna delle quali suddivisa in 12 punti.

                                                   

In data 16 dicembre 1804 arriva la convalida di Napoleone per i quattro rapporti dell’ ottobre 1804.

 

“ J’ approuve tous les objects portè dans les quatre rapports. M. Marescalchi m’ en presenterà un arrète".

                                                                        

Signè Napoleon

 

In data 6 luglio 1805 l’ uniforme bianca per la fanteria di linea italiana fu regolamentata dal decreto seguente.

Napoleon, Empereur des Francais, Roi d’Italie Archi-Chancelier d’Etat de l’Empire Français, a tous ceux qui les present verront, salut. Nous en vertu de l’ autoritè qui nous a etè dèlèguè par le tres haut et tres Auguste Empereur et Roi, Napoleon premier notre cher beau-père et gracieux Souverain ; Mandons et ordonnons l’uniforme des troupes de lignes du Royaume d’ Italie est  réglè aisi qu’il suit :     

 

Infanterie de Ligne

 

1er Regiment :habit blanc,revers blanc, collet vert et paremens blancs, les pattes du parement ècarlatte et tous les passe-poil ècarlatte ; boutons blancs No 1.

2e  Regiment : habit blanc, revers ècarlatte, colet blanc, parement blanc, pattes du parement vertes. Boutons blanc No 2.

3e  Regiment : habit blanc, revers verts, colet ècarlatte, parements verts,les pattes du parement et tous les passe-poils ècarlatte. Boutons blancs, No 3

4e  Regiment : habit blanc, revers blancs, colet ècarlatte ; paremens blanc, pattes des paremens et tous les passe-poils verts. Boutons blancs No 4.

  Regiment : habit blanc, revers ècarlatte, colet vert, paremens ècarlatte ; pattes des paremens et tous les passe-poils verts ; Boutons blancs No 5.

 

Le present Decret ne sera’ exécuté que successivement et a’ mesure des remplacements.

 

A Milan le 6 Juillet 1805.

 

Signé Le Prince Eugène

 

Notiamo che il secondo reggimento non porta il bordino , dimenticanza di scrivano ?

Si comincia subito il lavoro relativo all’ applicazione del decreto.

In data 28 agosto 1805 il Ministro della guerra comunica a S. E. il Sig. Marescalchi Ministro delle Relazioni Estere del Regno d’ Italia a Parigi , l’ invio dei modelli relativi alle uniformi delle truppe che si trovano in Francia (I° di linea) affiche vengano consegnati a S. E. il Ministro Dejean e ai Consigli Amministrativi dei Corpi. Si fa osservare che tali modelli non dovranno servire che per la taglia e per il colore indipendentemente dalla qualità della stoffa che non é tale quale si voleva che fosse , ma quale si è potuta rinvenire per il momento , lo stesso dicasi dei bottoni che dovranno essere in oro.

Si trasmettono i relativi figurini.

Il 30 agosto 1805 il Consiglio Amministrativo di Guerra invia ai Consigli Amministrativi del 3° ,

 4° e 5° Regg .di linea            i modelli del nuovo uniforme adottato affinché si possano conformare nella

confezione di quelli che saranno accordati per l’ annua rinnovazione.

Si allegano i figurini e si sottolinea che i bottoni dovranno essere in oro.

Questo non é il solo cambiamento al decreto originale.

In una minuta contemporanea , sebbene senza data , nella descrizione dei colori delle uniformi non compaiono i bordini alle uniformi.

Il Ministro della Guerra Pino Generale di Divisione in data 8 dicembre 1805 scrive al Segretario  Generale del Ministero della Guerra.         

"Farete, Sig . Generale, una Circolare a tutti i Corpi di fanteria, che a misura saranno vestiti di bianco debbano conservare fino a nuovo ordine le spallette in argento, venendo cosi necessaria la confezione de bottoni bianchi."

Ho il piacere di salutarvi con distinta stima

                                                          Pino                

Per i bottoni si ritorna dunque al bianco.                                                                            

La qualità del panno poi pone delle preoccupazioni.

A questo proposito il Min. della Guerra scrive a S. A. Monseigneur le Prince Vice Roi  da Milano il 19 novembre 1805.

Si sono fatte le ricerche necessarie per procurarsi la quantità di panno bianco della qualità richiesta per gli abiti.

Si sono interpellati differenti fabbricanti di panni del Regno tra i quali quelli della valle di Gandino (valle bergamasca) i soli che si sono offerti ed hanno presentato dei campioni.

Questi campioni  di panno sono stati sottoposti ad una perizia e risultano di buona qualità , ben follati , passabilmente cimati, filati in modo fine e composto di buona lana.

Sebbene il prezzo sia più elevato (del verde) si fa osservare ancora che il panno bianco  è migliore del verde , il primo  composto di una lana più scelta e più cara mentre nel secondo  è impiegata una lana inferiore che nonostante la tintura non nasconde i difetti.

Si propone pertanto l’ acquisto di 20000 braccia di detto panno necessario per il rinnovo delle uniformi per tutto l’ anno 1806 e qualche bisogno ulteriore.

Il 19 maggio 1806 Il Ministro della Guerra scrive al Commissario Ordinatore Tordorò ed ordina la

consegna al deposito della 5° ½ brigata di linea i seguenti effetti necessari per la confezione di 350 abiti completi.

Panno bianco Olandino refino per abiti.

Detto semplice per giubbe e calzoni

Detto verde erba

Detto scarlatto

Mezzalana.

Il primo giugno 1806 vengono inviati al deposito della 2° ½ brigata di linea i panni occorrenti alla confezione di 273 abiti completi.

Panno bianco Olandino refino per abiti

   Id                semplice per giubbe e calzoni

   Id                verde erba

   Id                scarlatto

Si allega il modello dell’ uniforme.

Il primo giugno 1806 vengono inviati al deposito della 4° ½ mezza brigata di linea i panni occorrenti alla confezione di 291 abiti completi.

Panno bianco Olandino refino per abiti

  Id      semplice per giubbe e calzoni

  Id      verde erba

  Id      scarlatto

Si allega il modello dell’ uniforme.

Il 4 giugno 1806 vengono inviati al deposito della 3° ½ brigata di linea i panni occorrenti alla confezione di 292 abiti , 268 giubbe , 262 calzoni.

Panno bianco Olandino refino per abiti

  Id     semplice per giubbe e calzoni

  Id     verde erba

  Id     scarlatto

Si allega il modello dell’ uniforme.

Calcolando la quantità di panno necessario per le varie parti dell’ abito si nota la mancanza della quantità per i bordini.

Alcune precisazioni sui panni seguono in data 9 giugno 1806 da parte del Ministro della Guerra al Commissario Ordinatore Tordorò.

Il panno bianco Olandino refino servirà per gli abiti che sono di quel colore.

Il panno bianco Olandino indicato per giubbe e calzoni servirà soltanto per le giubbe che sono di tal colore.

Per i calzoni sarà ritenuto il panno in spiga per i calzoni che sono di quel colore.

Darà in conseguenza , il Sig. Ordinatore , le opportune disposizioni nelle somministrazioni che saranno ancora da effettuarsi dal magazzino di valersi del panno bianco in tela che esiste de passati contratti per giubbe e del panno bianco in spiga per calzoni.

Quando sarà esaurita tutta la quantità del panno esistente in tela per uso di giubbe sarà surrogata per le medesime la quantità di panno che nel contratto è specificata sotto la denominazione Olandino per giubbe e calzoni e quando sarà esaurita quella in spiga ad uso di calzoni verrà provveduto pei medesimi consimile quantità che sarà da contrattarsi.

Perché poi possa regolarsi nelle somministrazioni che non avessero avuto luogo ancora essendo eguali le altezze del panno in tela di quello indicato Olandino per giubbe e calzoni e di quello in spiga riterrà che per ogni giubba a maniche debbonsi calcolare once 21 e per ogni paia calzoni once 15.

Ho il piacere di salutarla , Sig. Commissario Ordinatore , colla dovuta stima e considerazione.

                                

                                                Caffarelli

Per il primo di linea l’ abito bianco compare in una lettera del 25 luglio 1806 da Parigi nella quale si specificano le materie necessarie per il grande e piccolo equipaggiamento di 81 coscritti che devono essere incorporati del reggimento.

Panno bianco per 81 abiti

Panno verde per colletti

Panno scarlatto per patte dei paramani

Bottoni grossi gialli per 81 abiti

    Id      piccoli  

Ed ecco che il colore verde erba è comparso , prendendo il posto del colore verde del decreto. Scelta successiva o puntualizzazione sul generico verde?

I modelli delle uniformi sono spediti due volte nell’ agosto del 1805 e nel 1806 (vedi sopra)

Forse per i cambiamenti ? Colore verde in verde erba , bottoni bianchi invece che  gialli  e bordini eliminati.

Per la fornitura del primo di linea di cui sopra sembra che chi scrive non sia aggiornato (panno verde , bottoni gialli)

I nuovi abiti vengono distribuiti nel 1806 sia ai coscritti che alle compagnie dei volteggiatori create nell’ ottobre del 1805.

In una cronaca  bresciana in data 25 dicembre 1806 si legge…..2° di linea italiano vestiti di assai cattivo panno bianco con mostre rosse sul petto e pateline verdi al braccio…

La stessa cronaca in data 12 giugno 1807 nota il passaggio di ….truppa italiana vestita di bianco colarino rosso,ribalte alle maniche verdi…..(4° di linea).

Si è voluto cambiare il colore all’ abito ma la qualità del panno non è cambiata!                                                Questo susseguirsi di lettere , ordini  porterà alla confezione di abiti bianchi a bordino verde (4° di linea) e bottoni gialli, abiti verdi a bottoni gialli (I° di linea).

Alcuni figurini disegnati ad Amburgo da Christian Suhr ci mostrano queste particolarità.

Ricordiamo che a quel tempo il I° e 4° di linea passarono dalla Francia alla Germania soggiornando ad Amburgo.

Le particolarità però non finiscono qui.

Da alcuni stati delle materie occorrenti per la confezione degli abiti , sembra addirittura che il I° di linea continui imperterrito a confezionare abiti in verde fino al 1807.

Sempre il I° di linea  secondo un rapporto del comandante in data 16 febbraio 1808 ha l’ abito (bianco) con il bordino verde. Il principe Eugenio ordina di riportare gli abiti secondo l’ ordinanza cioè senza bordino.

Questo conferma l’ eliminazione dei bordini.

Con l’ adozione delle tariffe d’ abbigliamento del 1807 i bordini non esistono più.

Si ricorda che il 6° di linea fu creato con decreto del 16 luglio 1806 e ricevette l’uniforme seguente :

abito bianco, revers verdi, patte dei paramani scarlatti.

Il 7° creato con decreto del 2 giugno 1808 ricevette l’ abito bianco, collo verde, revers scarlatti

paramani e patte dei paramani verde chiaro.

Ancora una volta però le cose vanno come vogliono i comandanti dei reggimenti.

Il 23 giugno 1810 il Consigliere Segretario di Stato a Sua Eccellenza il Ministro della guerra.

“La sorpresa che ha creato a V.E. il vedere il I° reggimento di linea in opposizione a quanto prescrivono i regolamenti procedere alla confezione degli uniformi del soldato in verde con le saccoccie per il lungo l’ ha determinata malgrado la giustificazione che ne ha fatta quel colonnello in seguito al di lei invito ad interpellare in proposito la mente di S.A.I.

Il Principe Viceré con rescritto del 18 corrente ha emanate le sue deliberazioni in merito ed io mi pregio di qui comunicarle.

"J’ approuve le para-poil de l’ habit verte et le poches en long mais le Ministre, en l’accordant ecrirà au Ier Regiment que malgrè tout ce qu’il peut etre dit a une revue il faut un ordre Ministeriel pour faire un changement d’ uniforme dans un regiment ".

 

I disegni tedeschi de Christian Suhr di cui abbiamo parlato ci mostrano un granatiere in verde con le tasche in lungo e molto probabilmente questo è proprio il I° di linea.

Quindi le saccocce in lungo sono una vecchia particolarità!

Prima di terminare vorrei sempre a proposito del I° di linea raccontare un’ altra curiosità’.

Mi sono ricordato che nella collezione Forthoffer esistevano alcuni figurini : tamburino e cornetta,

tamburo maggiore e musicante vestiti in blue.

In un giorno  fortunato l’ Archivio di Stato di Milano ha fornito la spiegazione.

In una lettera del 16 dicembre 1806 si legge………il maresciallo Mortier concede la gratificazione agli ufficiali entrati in Amburgo.

La gratificazione è fatta da panno blue per cappotti , per pantaloni e più fino per il grande uniforme

insieme a del casimiro bianco e a della tela.

Con il panno della gratificazione degli ufficiali morti il capo batt. del I° di linea fece vestire il tamburo maggiore e una parte dei musicanti.

Il capitano Perini fece vestire il proprio figlio.

Da un rapporto datato 28 novembre 1812 si apprende che tamburini , guastatori , cornetti e pifferi

avevano l’ abito color celeste.

Si passò quindi dal blue al celeste.

Per finire un’ osservazione , magari un sospetto visto che l’ uniforme bianca in Francia viene adottata con il decreto del 25 aprile 1806 dopo che nell’ autunno del 1805 si sono fatti dei tentativi con alcuni reggimenti.

Potrebbe il Bonaparte , a fronte di problemi differenti , aver approfittato dell’ esperienza italiana?

Credo di si e mi piace pensarlo.

                                                             

 

                                                                                  Sergio Luraghi

 

 

 

 

Fonti.

 

Le citazioni riportate derivano da documenti manoscritti consultati dall’ autore all’ Archivio di Stato di Milano negli anni dal 1978 al 1991. Non si è tenuto nota all’ epoca del numero identificativo delle cartelle ove ciascuno è conservato.

 

Archivio di Stato di Milano fondo Ministero della Guerra.

Collezione Forthoffer Francia.

Cronaca bresciana Diarii Avanzini Bibblioteca Queriniana Brescia.

Archivio di Stato di Milano Archivio Melzi.

Archivio di Stato di Milano Archivio Marescalchi.